Coronavirus, Philippe Gilbert: “La nostra generazione non ha mai visto niente di simile. Tutti avranno perdite in questo periodo”

Philippe Gilbert in controtendenza rispetto ai suoi connazionali. Se molti continuano ad allenarsi in maniera importante, l’ex iridato ammette che al momento andare fuori in bici non è nelle sue priorità. Il corridore della Lotto Soudal abita nel Principato di Monaco, dove è possibile allenarsi grazie ad un permesso speciale come fatto dal suo compagno di squadra Tim Wellens, ma per il momento non ne usufruisce. Tra i più colpiti dalle cancellazioni di primavera dovute al coronavirus, il 37enne vallone aveva nella Milano – Sanremo il suo grande obiettivo stagionale per coronare il sogno di conquistare anche l’unica Monumento che gli manca. Per lui comunque aperta la possibilità di lottare per l’obiettivo anche in autunno, un periodo in cui ha più volte mostrato di poter essere competitivo, ma per il momento ci sono anche preoccupazioni che vanno oltre il ciclismo di cui occuparsi.

“Tra cinque giorni i conti dei miei negozi di bici a Monaco arriveranno a zero e dovrò chiudere – spiega in una diretta su Sporza Credo che tutti avranno perdite in questo periodo. La nostra generazione non ha mai conosciuto una situazione così. Nel 2008 ci fu una crisi, ma questa sarà molto peggio”. Ed è con questa consapevolezza che gli aspetti sportivi perdono di priorità: “Allenarsi pienamente è difficile – continua – Ho poche motivazioni e motivi per salire in bicicletta. Non posso allenarmi pienamente all’aperto, ma questo non sarebbe necessario. Oggi, ad esempio, ho fatto 40 minuti di rulli, ma niente di più…”

Per quanto riguarda il futuro calendario, sul quale si è già espresso in qusti giorni, regna l’incertezza, ma si vuole fare trovare pronto per un grande finale di stagione, se ci sarà. “Da quanto torneremo a correre non mi voglio fermare – prosegue – Voglio riprendere e continuare sino a fine stagione. Ma prima di tutto deve essere mentalmente e fisicamente pronto per poterlo fare”. Il riferimento è alla necessità che prima di tornare alle corse bisogna lasciare il tempo agli atleti di prepararsi in maniera corretta.

E se tutte le grandi corse di un giorno si dovessero svolgere in autunno, il belga è pronto a dare battaglia: “Ho già vinto molte corse in passato in quel periodo, come Parigi – Tours e Lombardia. Per me non sarà uno svantaggio, ma prima di tutto mi auguro che le corse si svolgano. Purtroppo, è ancora presto per poter pianificare, prima dovremo capire quale sarà il calendario”.

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